
“Il problema più grande della comunicazione è l’illusione che abbia avuto luogo”. Leggo stamattina questa frase di George Bernard Shaw, frase che avevo già letto qualche tempo fa, ma che avevo trattato con la sufficienza che provo verso gli aforismi in generale: sorrisino… “Ah sì, è vero, forse, può essere”… fine.
Oggi però la ri-trovo in un libro, ma l’effetto è totalmente diverso, perché questa volta viene fuori l’effetto “wow!”…
Ieri pomeriggio ho dato appuntamento al mio compagno presso l’autolavaggio “X” da cui LUI va ogni mese da circa 2 anni. Peccato che, arrivata lì, lui non c’era e scopro che in realtà il “suo” autolavaggio è un’altro e che, evidentemente, per due anni ho sempre “immaginato” che andasse da X e non da Y. “Immaginato”, eh sì, perché era tutto solo nella mia testa. Partivo dal presupposto che fosse l’unico più vicino casa solamente in base alla mia osservazione poiché ci passo davanti tutti i giorni. E invece, non è l’unico, non è il più vicino e soprattutto ne “esiste” anche un altro che ignoravo completamente, essendo su una strada che percorro poco.
Al di là delle risate e prese in giro a cui il mio compagno ha ampiamente dato sfogo 😑, stamattina concordo con l’aforisma! La comunicazione è una jungla piene d’insidie, è colorata da supposizioni ed esperienze personali e, quindi, talvolta è anche illusoria. Anche quando diamo per scontato di aver “compreso” qualcosa, in un attimo si può ribaltare tutto e scopriamo di non averci capito proprio niente.
Che fare quindi? Sicuramente due belle risate, l’auto ironia è sempre un salvavita. E poi stare nella flessibilità, nell’adattamento e nella capacità di cambiare punto di vista, che forse (e non solo forse) ci fa anche tanto bene perché ci arricchisce! Io, infatti, ho imparato che c’è anche l’autolavaggio Y… chissà, magari è pure più conveniente!