Chi mi conosce bene sa che negli ultimi mesi mi sono data alle torte fatte in casa, complici un graditissimo Bimby ricevuto in dono e il medico che mi ha consigliato una cucina sana e casalinga con farine “nuove” o meglio “antiche”… vabbè… quelle diverse dal grano 00.
Pertanto mi sono sbizzarrita, sfornando torte di tutti i tipi dai risultati “variegati”: limone, arancia, vaniglia di Bourbon, cannella e spezie, purea di fragole, noci, cacao, caffè, Nescafè e gocce di cioccolato. Stamattina provo una nuova ricetta “googolata” in base a ciò che trovo in dispensa: tra gli ingredienti c’era del caffè che però ho scelto di omettere perché in passato non mi era piaciuta la consistenza finale. Solo che, all’ultimo step, quello in cui si aggiunge il lievito, il Bimby si blocca, cessa di impastare e va in coma.
Batticuore… L’impasto è quasi pronto, mancano solo quei 16 grammi di polverina, non posso fallire proprio adesso. Nel mezzo del panico inizio anche a sentire odore di bruciato provenire dal motore, segno inconfondibile che si è certamente rotto il Bimby.
E da qui inizia il vero viaggio: “ecco… lo sapevo… si è rotto … certo… era troppo bello per essere vero… non poteva durare così a lungo… evidentemente è tutta fuffa… oppure c’è stato uno sfalsamento della corrente elettrica per cui si è bruciato il motore (sentivo ancora l’odore di motore bruciato)… e ora come farò?… dovrò tornare a usare lo sbattitore elettrico… ci impiegherò una vita… dovrò tornare a mangiare cibo triste e preconfezionato… sono proprio sfigata… bla, bla, bla”.
Ovviamente era colpa del Bimby, del fato, del destino, della corrente elettrica, del mondo intero.
Finchè mi sono fermata ed ho notato che stavo alimentando un monologo interiore distruttivo e depotenziante ed ho detto un fermo NO! E un attimo dopo, tornata da quel brutto viaggio e ripreso l’autocontrollo, mi sono ricordata che avevo omesso il caffè e che, in mancanza di una parte liquida il composto di nocciole era diventato un pastrocchio troppo denso per cui il Bimby andava in blocco.
E allora? Ah, sì… ma allora potrebbe essere causa mia?!?!? Potrebbe essere che forse il mondo intero non c’entra nulla? Che il Bimby si blocca per evitare di bruciarsi? E poi… potrei anche intervenire e far qualcosa per risolvere? Toh, guarda caso non sento neanche più l’odore di bruciato che fino ad un attimo prima ci avrei giurato, percepivo chiaramente!
Allora, se sono stata io la causa del blocco, posso anche risolverlo! Il caffè proprio non voglio metterlo quindi “come posso intervenire?” Ho del latte di “sorgo” in frigo (sorgo?!?!?!)… non so neanche esattamente cosa sia però è buono e ce lo metto lo stesso. Il latte strano deve piacere anche al Bimby che dopo poco riprende a frullare e assolve pienamente alla sua funzione.
Questo è ciò che succede al nostro cervello, quando davanti ai disagi diamo sempre la colpa agli altri, agli eventi, al destino, al mondo. Dimentichiamo invece che siamo noi stessi ad attirarci le esperienze, che abbiamo anche la capacità di crearci vere e proprie illusioni per confermare il nostro unico punto di vista (l’odore di bruciato) quando invece possiamo sempre intervenire e trovare una soluzione.
Fermare il monologo interiore è possibile perchè è una scelta consapevole, basta solo un po’ di allenamento e tanta auto-osservazione. E’ possibile, si può fare.
Non so ancora com’è venuta la torta perché deve prima riposare bene, ma non importa: mi ha già donato un gran sorriso!